Trattamento della ipercolesterolemia con Evolocumab, un inibitore PCSK9


Nel corso della Sessione scientifica annuale dell’American College of Cardiology ( ACC ) sono stati presentati i risultati di tre studi di fase III, MENDEL-2, DESCARTES e RUTHERFORD-2, da cui è emerso che il trattamento con il farmaco ipolipemizzante sperimentale Evolocumab ( Repatha ) determina una riduzione statisticamente significativa, compresa tra il 55 e il 66%, del colesterolo LDL, rispetto al placebo in pazienti con ipercolesterolemia.

Evolocumab è un anticorpo monoclonale interamente umano che inibisce la proproteina convertasi subtilisina/kexina di tipo 9 ( PCSK9 ), una proteina che riduce la capacità del fegato di rimuovere il colesterolo LDL dal sangue.

I tre studi di fase III hanno valutato Evolocumab in diverse popolazioni di pazienti: come monoterapia in pazienti con ipercolesterolemia ( MENDEL-2 ); come terapia a lungo termine di 52 settimane in pazienti con ipercolesterolemia in terapia ipolipemizzante basata sul rischio cardiovascolare ( DECARTES ); in associazione alle statine e ad altre terapie ipolipemizzanti in pazienti con ipercolesterolemia familiare eterozigote ( HeFH ), un disturbo genetico caratterizzato dalla presenza di livelli elevati di colesterolo LDL ( RUTHERFORD-2 ).

Nello studio MENDEL-2, gli eventi avversi più comuni ( maggiori o uguali al 2% nel gruppo Evolocumab combinato ) sono stati: cefalea, diarrea, nausea e infezione delle vie urinarie.
Nello studio DECARTES, gli eventi avversi più comuni ( superiori al 5% nel gruppo Evolocumab ) sono stati rinofaringite, infezione delle vie respiratorie superiori, influenza e mal di schiena.
Nello studio RUTHERFORD-2, gli eventi avversi più comuni ( maggiori o uguali al 2% nel gruppo Evolocumab combinato ) sono stati: rinofaringite, cefalea, ecchimosi, mal di schiena, nausea, influenza, mialgia e dolore agli arti.

Risultati principali dello studio MENDEL-2 ( Monoclonal Antibody Against PCSK9 to Reduce Elevated LDL-C in Subjects Currently Not Receiving Drug Therapy For Easing Lipid Levels-2 )

Nello studio MENDEL-2, condotto su 614 pazienti ipercolesterolemici ( colesterolo LDL maggiore o uguale a 100 mg/dL e minore di 190 mg/dL ) non-sottoposti a terapia ipolipemizzante, il trattamento con Evolocumab per via sottocutanea ha determinato una riduzione significativa dei livelli medi di colesterolo LDL, del 55-57% rispetto al basale verso placebo, e del 38-40% rispetto al basale verso Ezetimibe ( p inferiore a 0.001 ).

I risultati dello studio hanno dimostrato che la riduzione percentuale media rispetto al basale dei valori di colesterolo LDL alle settimane 10 e 12 raggiungeva il 57% con Evolocumab 140 mg somministrato a settimane alterne e il 57% con Evolocumab 420 mg una volta al mese, se confrontato con placebo; raggiungeva invece il 39% con Evolocumab 140 mg somministrato a settimane alterne e il 40% con Evolocumab 420 mg una volta al mese, se confrontato con Ezetimibe.

Alla settimana 12, la riduzione percentuale rispetto al basale dei valori di colesterolo LDL era pari al 57% con Evolocumab 140 mg somministrato a settimane alterne e al 55% con Evolocumab 420 mg una volta al mese, se confrontato con placebo; era invece pari al 39% con Evolocumab 140 mg somministrato a settimane alterne e al 38% con Evolocumab 420 mg una volta al mese, se confrontato con Ezetimibe.

Gli eventi avversi più comuni ( maggiore o uguale al 2% nel gruppo Evolocumab combinato ) sono stati cefalea ( 3.3% per Evolocumab; 3.2% per Ezetimibe; 2.6% per il placebo ), diarrea ( 2.9% per Evolocumab; 1.9% per Ezetimibe; 3.9% per il placebo ), nausea ( 2.6% per Evolocumab; 1.9% per Ezetimibe; 0.6% per il placebo ) e infezione delle vie urinarie ( 2.3% per Evolocumab; 1.9% per Ezetimibe; 1.3% per il placebo ).

Risultati principali dello studio DESCARTES ( Durable Effect of PCSK9 Antibody CompARed wiTh PlacEbo Study )

Nello studio DESCARTES, condotto su 901 pazienti con livelli elevati di colesterolo LDL e diversi fattori di rischio cardiovascolare, è stato dimostrato che alla settimana 52 Evolocumab 420 mg somministrato per via sottocutanea una volta al mese, aveva ridotto i livelli medi di colesterolo LDL del 57% rispetto al basale, se confrontato con placebo ( p inferiore a 0.001 ).

La riduzione del colesterolo LDL ottenuta con Evolocumab alla settimana 12 era in linea con l’efficacia a lungo termine osservata alla settimana 52.

In confronto al placebo, le riduzioni percentuali medie del colesterolo LDL rispetto al basale, registrate con Evolocumab alla settimana 52, sono state le seguenti: 56% nel gruppo sottoposto solamente a dieta, 62% nel gruppo Atorvastatina 10 mg, 57% nel gruppo Atorvastatina 80 mg e 49% nel gruppo Atorvastatina 80 mg più Ezetimibe 10 mg.

Gli eventi avversi più comuni ( superiori al 5% nel gruppo Evolocumab ) sono stati rinofaringite ( 10.5% per Evolocumab; 9.6% per il placebo ), infezione delle vie respiratorie superiori ( 9.3% per Evolocumab; 6.3% per il placebo ), influenza ( 7.5% per Evolocumab; 6.3% per il placebo ) e mal di schiena ( 6.2% per Evolocumab; 5.6% per il placebo ).

Risultati principali dello studio RUTHERFORD-2 ( RedUction of LDL-C with PCSK9 InhibiTion in HEteRozygous Familial HyperchOlesteRolemia Disorder Study-2 )

Nello studio RUTHERFORD-2, condotto su 329 pazienti con ipercolesterolemia familiare eterozigote in trattamento a dose stabile con una statina e altre terapie ipolipemizzanti, Evolocumab per via sottocutanea ha determinato una riduzione significativa dei livelli medi di colesterolo LDL del 59-66% rispetto al basale, se confrontato con placebo ( p inferiore a 0.001 ).

I dati hanno dimostrato che la riduzione percentuale media rispetto al basale dei valori di colesterolo LDL alle settimane 10 e 12 raggiungeva il 60% con Evolocumab 140 mg somministrato a settimane alterne e il 66% con Evolocumab 420 mg una volta al mese, se confrontato con placebo.

Alla settimana 12, la riduzione percentuale del colesterolo LDL rispetto al basale era del 59% per Evolocumab 140 mg a settimane alterne e del 61% per Evolocumab 420 mg una volta al mese, se confrontato con placebo.

Gli eventi avversi più comuni ( maggiori o uguali al 2% nel gruppo Evolocumab combinato ) sono stati rinofaringite ( 8.6% per Evolocumab; 4.6% per il placebo ), cefalea ( 4.1% vs 3.7% ), ecchimosi ( 4.1% vs 0.9% ), mal di schiena ( 3.6% vs 0.9% ), nausea ( 3.6% vs 0.9% ), influenza ( 3.2% vs 0% ), mialgia ( 2.7% vs 0% ) e dolore agli arti ( 2.3% vs 2.8% ). ( Xagena2014 )

Fonte: Amgen, 2014

Endo2014 Cardio2014 Farma2014


Indietro

Altri articoli

Evolocumab ( Repatha ), un anticorpo monoclonale completamente umano diretto contro PCSK9 ( proproteina convertasi subtilisina-kexina di tipo 9 ),...


I risultati di studi clinici condotti sugli inibitori della proproteina convertasi subtilisina-kexina di tipo 9 ( PCSK9 ) hanno portato...


Il colesterolo LDL è un fattore di rischio ben definito per la malattia cardiovascolare aterosclerotica. Quanto si dovrebbe ridurre questo fattore...


Inclisiran ( ALN-PCSsc ) è un agente terapeutico di interferenza dell'RNA a lungo effetto ( RNAi ) che inibisce la...


L’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ), ha approvato Repatha Pushtronex ( un infusore...


La FDA ( Food and Drug Administration ) ha approvato Praluent ( Alirocumab ) per via iniettiva. Praluent appartiene...


I dati a un anno degli endpoint esplorativi prespecificati degli eventi cardiovascolari negli studi di estensione, in aperto, di fase...


Dati, pubblicati su The Lancet, di due studi di fase 3, RUTHERFORD-2 e TESLA con Evolocumab ( Repatha ), un farmaco...


I risultati di 4 studi di fase 3 del Programma clinico ODYSSEY che ha riguardato Alirocumab ( Praluent ), un anticorpo...